Io sono un lupo, tu sei uno splendido cavallo bianco - Palude, in corso



Smettila dissi, smettila, lui ricominciò il suo gioco violento. Mi stringeva, mi teneva le mani, poi mi buttò in terra e io sentii male e mi sentii soffocare perché mi schiacciava con forza. Faceva dei versi, dei rumori come se fosse una bestia, lo faceva per farmi paura o perché forse mi odiava perché io lo avevo abbandonato, perché io ero scappato dal suo mondo e l'avevo lasciato solo.
Mi colpì nella pancia e fece come un ululato e non capivo se rideva o piangeva. Poi tirò fuori la lingua, mi strappò la maschera e iniziò a leccarmi la faccia.